HILDEGARD VON BINGEN
1098, Bermersheim vor der Höhe, Germania
1179, Bingen am Rhein, Germania

Santa Ildegarda (Hildegard Vermessheim) è stata una figura importante del medioevo europeo. Nata nel 1098 in Germania, da genitori aristocratici, viene data in oblate al monastero benedettino di Disibodenberg a soli otto anni. Qui trascorre la maggior parte della sua vita, fino a quando, nel 1150, si trasferisce nel monastero di Rupertsberg, dove fonda un nuovo convento.
Santa Ildegarda è stata una figura eclettica e poliedrica, che ha saputo spaziare in molti campi del sapere e dell’arte. È stata una scrittrice prolifica, che ha lasciato numerosi scritti in cui si parla di teologia, medicina, musica, scienze naturali, politica e molto altro. Le sue opere sono state raccolte in numerose edizioni, in lingua originale e tradotte in molte altre lingue.
Oltre ad essere una scrittrice, santa Ildegarda è stata anche una compositrice e una musicista, che ha scritto numerose composizioni liturgiche. La sua musica è stata molto apprezzata dai contemporanei e, ancora oggi, è considerata un capolavoro del medioevo europeo.
Santa Ildegarda è stata anche una guaritrice, che ha utilizzato le sue conoscenze di medicina per curare le persone malate. In particolare, ha utilizzato rimedi naturali e erbe medicinali, seguendo una visione olistica della salute dell’essere umano.
Infine, santa Ildegarda è stata anche una figura spirituale di grande rilevanza. Ha avuto numerose visioni e rivelazioni divine, che ha trascritto in molti scritti. La sua spiritualità si basava sull’idea che l’uomo è in relazione con il divino e con il mondo, e che solo attraverso questa relazione può trovare il senso della propria vita e della propria missione.
Santa Ildegarda è stata canonizzata nel 2012 da papa Benedetto XVI, diventando così la quarta donna tedesca a essere proclamata santa dalla Chiesa Cattolica.
Teologia della Trinità
La Teologia della Trinità rappresenta un tema complesso e profondo, che Santa Ildegarda, ha affrontato utilizzando un’interessante analogia. Secondo la sua visione, la Trinità può essere paragonata ad una composizione musicale in cui le note si uniscono in un’unica armonia. Allo stesso modo, le tre persone della Trinità confluiscono in un’unica vita d’amore, creando un’armonia perfetta sottolineando che questa vita d’amore rappresenta la nostra destinazione finale, la meta a cui tutti dovremmo aspirare. In questo senso, la Trinità diventa un modello da seguire nella nostra vita, un esempio di armonia e amore che ci guida verso la realizzazione del nostro essere più autentico. In definitiva, l’analogia del suono ci offre un’interessante chiave di lettura per comprendere il mistero della Trinità, suggerendoci di guardare alla musica come ad un elemento che ci può insegnare molto sulla natura dell’amore e dell’armonia universale.termini possiamo parlare della Trinità? – Santa Ildegarda, utilizza l’analogia del suono (della musica). Come le note confluiscono in un’unica armonia, così le persone della Trinità confluiscono in un’unica vita d’amore… questa unica vita vera è la nostra destinazione
Il tema del Male
Il tema del Male rappresenta un argomento complesso che Ildegarda affronta raffigurando l’eterna lotta tra il bene e il male, presente in ogni uomo e in ogni parte del mondo. La mistica medievale racconta di aver udito una voce dal cielo che le parlava della luce vivente, illuminatrice delle cose oscure, e del fatto che Dio avesse scelto una persona che aveva stimolato meravigliosamente, con grandi segreti e miracoli che superavano quelli degli antichi. Tuttavia, questa persona venne prostrata a terra affinché non si esaltasse nella sua mente.
In “Matutis laudibus”, Ildegarda continua a parlare del Male, raffigurato come il diavolo, l’antitesi del bene. Questo rappresenta una forza oscura e distruttiva, che cerca di distorcere la natura dell’uomo e del mondo. Tuttavia, Ildegarda è convinta che la lotta contro il Male possa essere vinta grazie alla luce divina, che è capace di illuminare anche le parti più oscure della nostra esistenza.
In definitiva, Ildegarda ci invita a prendere consapevolezza della presenza del Male e ad affrontarlo con coraggio, consapevoli della luce divina che ci guida nella lotta contro le tenebre. La sua visione spirituale ci suggerisce di essere sempre vigili e attenti alle forze oscure che minacciano la nostra vita interiore, per riuscire a sconfiggere il Male e a vivere in pace e serenità.
Mariologia e sofiologia
La Mariologia e la sofiologia sono due temi centrali della mistica medievale, che si concentrano sull’idea di una Sapienza divina presente nell’universo. La concezione sofianica del mondo, infatti, rappresenta la percezione dell’universo come un cosmo animato da una forza saggia, la Sophía, che viene descritta attraverso un simbolismo archetipico e una visione cosmologica. Nell’Antico Testamento, la Sophía viene identificata come la Chokhmah Jahvé, la Saggezza di Dio che partecipa alla Creazione e che è madre del cosmo e anima del mondo. Nel Nuovo Testamento, invece, la Sophía si manifesta come Sophía-Maria, la madre di Gesù e sposa di Cristo, nonché madre della Chiesa.
In “O Viridissima virga”, Ildegarda esprime la sua adorazione per la Sophía divina, rappresentata come una verga verde e rigogliosa, simbolo di vita e rinascita. Attraverso questo inno, Ildegarda celebra la bellezza e la saggezza della Sophía, invocando la sua protezione e la sua guida nell’affrontare le sfide della vita.
In sintesi, la Mariologia e la sofiologia rappresentano due dimensioni della mistica medievale che esaltano la presenza di una Sapienza divina nell’universo. Questa forza straordinariamente saggia viene rappresentata attraverso un simbolismo archetipico e una visione cosmologica, che ci invitano a contemplare la bellezza e la grandezza della creazione divina.
L’esempio dei santi (Ursula) e la pedagogia
Ursula e l’esempio dei santi sono stati fonte d’ispirazione per l’educazione impartita nei monasteri di Rupertsberg di Bingen e di Eibingen. In particolare, Ildegarda si è impegnata per promuovere l’educazione femminile, auspicando che le donne fossero istruite a sviluppare un senso di solidarietà e di sostegno reciproco, in modo da poter essere contemporaneamente madri e sorelle virtuose.
La sua visione pedagogica era incentrata sullo Studium Divinitatis, ovvero l’approfondimento della conoscenza della divinità e delle sue opere, che riteneva fosse essenziale per la formazione morale ed intellettuale delle donne.
Visione cosmica del mondo e destino dell’uomo
L’uomo è pensato, creato, accompagnato e sostenuto da una matrice divina e spirituale che lo salverà una volta per tutte e non solo alla fine dei tempi, ma in ogni istante in cui accolga Dio in se stesso. Visione del mondo armonico e legittimato da creazione divina, aggregato da elementi vivificati dallo Spirito Santo, regolarizzato da un ordine cosmico in cui l’uomo è specchio fedele e microcosmo santo di perfezione.
Visione cosmica del mondo e destino dell’uomo
Il pensiero di Santa Ildegarda si concentra sulla visione cosmica del mondo e sul destino dell’umanità, considerando l’uomo come parte di una matrice divina e spirituale che lo guida e lo sostiene verso la salvezza. Secondo questa prospettiva, l’armonia del mondo è legittimata dalla creazione divina, in cui ogni elemento è vivificato dallo Spirito Santo e governato da un ordine cosmico che trova il suo riflesso nella perfezione microcosmica dell’uomo. Inoltre, la santa attribuisce grande importanza all’educazione spirituale, proponendo un modello di formazione che valorizza l’empatia e la fratellanza tra donne, incoraggiando la virtuosa genitura, l’essere madre e sorella allo stesso tempo. Questa prospettiva di unità e armonia con la creazione divina è espressa anche attraverso la musica e la poesia, come dimostrano le sue opere come “O quam mirabilis est” e “Unde quocumque venientes perrexerunt”.

Le ricette di Santa Ildegarda sono una raccolta di piatti e preparazioni alimentari sviluppate dalla monaca e mistica medievale Hildegard von Bingen. Le sue ricette sono considerate particolarmente salutari e benefiche per il corpo e la mente, e si basano sull’utilizzo di ingredienti naturali e freschi, abbinati a spezie e erbe aromatiche dalle proprietà terapeutiche.
Le ricette di Santa Ildegarda spaziano dalle zuppe e minestre, ai piatti a base di carne, pesce, verdure e cereali. Tra i suoi piatti più famosi troviamo il “panis angelicus”, un pane integrale a base di farina
di frumento e segale, spezie, frutta secca e miele, e la “hildegardiana”, una zuppa a base di verdure, patate e carne di pollo.
Alcune delle caratteristiche delle ricette di Santa Ildegarda sono l’assenza di ingredienti industriali e la preferenza per alimenti biologici e di stagione, la riduzione dell’uso di grassi e l’attenzione per la combinazione degli alimenti in modo da favorire la digestione e l’assimilazione dei nutrienti.
Inoltre, molte delle sue ricette si basano sull’uso di erbe e spezie come il cumino, la curcuma, lo zenzero, il coriandolo, la salvia e la menta, che hanno proprietà digestive, antinfiammatorie e antiossidanti, e che possono aiutare a prevenire e curare molte malattie.
Le ricette di Santa Ildegarda sono quindi un esempio di cucina salutare e sostenibile, che valorizza l’utilizzo di ingredienti naturali e freschi e promuove la cura del corpo e della mente attraverso l’alimentazione.
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